top of page

Viaggio di maturità a Malta :)

Buongiorno miei benamati. Come state? Spero che le vostre vacanze stiano procedendo nel migliore dei modi. Qui in Veneto, nei giorni scorsi ci sono stati alcuni problemi dovuti al maltempo e alla grandine che ha distrutto gli orti e ha rovinato qualche macchina, ma, nonostante questo, oggi c'è il sole e i danni non sono di grandissima entità, almeno per quanto riguarda la mia situazione e quella dei miei cari. Per trasmettervi un po' di spensieratezza, volevo raccontarvi delle mie vacanze a Malta come viaggio-premio post maturità. Ci sono stata solamente sei giorni, ma penso sia stata una tra le esperienze più belle della mia vita e sono veramente contenta di averla condivisa con due tra le persone che amo di più, ossia Misci e Gaia! Non mi dilungo ulteriormente perché di cose da raccontare di questa vacanza ce ne sono parecchie ;). Buona lettura <3.

Mercoledì 12 luglio partimmo dall'aeroporto di Treviso con un volo Ryanair verso le 21:20. Ovviamente, arrivammo in aeroporto un paio di orette prima in modo da poter fare tranquillamente i controlli e far imbarcare le valige, ma non ci furono intoppi e salimmo in aereo in perfetto orario sicché arrivammo a Malta in anticipo rispetto all'orario previsto. Qui, avevamo già un taxi prenotato ad attenderci, quindi trovammo il nostro autista già pronto e, in una ventina di minuti, ci portò all'appartamento. Scoprimmo che era un grande tifoso della Roma e ci diede dei buoni consigli su cosa fare sull'isola, anche se ci invitò a stare attente nei locali perché girano delle droghe e delle sostanze che servono a stordire le ragazze per poi stuprarle. Una volta di appartamento, ci sistemammo un pochino e ci apprestammo per andare a dormire. Infatti, i giorni dopo sarebbero stati belli pieni, quindi avevamo bisogno di riposare e ricaricare le energie fin da subito.


La mattina seguente ci svegliammo verso le 9:30, facemmo colazione e poi andammo alla ricerca di un supermercato dove fare la spesa per i giorni seguenti. Non vi dico che negozio trovammo perché inorridireste, ma almeno riuscimmo a prendere tutto ciò di cui avevamo bisogno. Tornammo velocemente all'appartamento per lasciare la spesa e poi uscimmo nuovamente per andare a visitare Sliema e Valletta, la capitale. Da dove avevamo l'appartamento, facemmo una breve camminatina e raggiungemmo la parte centrale di Sliema. Come città, non ci ha colpite particolarmente, ma sicuramente ha delle vie molto caratteristiche e troverete le cabine telefoniche rosse un po' ovunque visto che l'isola ha una grande influenza inglese che ancora oggi sussiste. Per pranzo, riuscimmo a trovare i pastizzi, delle sfoglie salate che costituiscono una specie di street food maltese e che sono farcite generalmente con ricotta, con piselli o con pollo. Personalmente, ho trovato quelli alla ricotta molto più particolari e gustosi, ma neanche quelli ai piselli sono male. Dato che si tratta di cibo da asporto, mangiammo in prossimità del porto di Sliema dove, poco dopo, prendemmo il traghetto per andare a Valletta. Giunte alla capitale, iniziammo a girare senza una meta le varie stradine fino ad arrivare alla strada principale che presentava delle colorate decorazioni di cui ci stiamo ancora chiedendo il perché. Scendemmo, poi, fino al Forte Sant'Elmo, un edificio che ospita il Museo nazionale della Guerra. Visto il costo abbastanza elevato, scegliemmo di non visitarlo, quindi proseguimmo fino al Siege Bell War Memorial, un tributo all'assedio di Malta nella II guerra mondiale che presenta una grande campana e da cui si gode di una meravigliosa vista sul cosiddetto Porto Grande. Dopo esserci soffermate un po' a vedere il panorama, proseguimmo fino ai Lower Barrakka Gardens, dei maestosi giardini ben tenuti e assolutamente tranquilli, dove ci riposammo e approfittammo dell'ombra degli alberi. In seguito, tornammo verso il cuore di Valletta e, da lì, proseguimmo fino agli Upper Barrakka Gardens, passando per il Museo di Belle Arti di Malta, per Palazzo Parisio che è sede del Ministero degli Esteri, e per l'Auberge de Castille, la sede del Primo ministro maltese. Presso gli Upper Barrakka Gardens ci fermammo per ammirare la vista e riposarci un po', ma, dato che eravamo un po' assetate e affamate, lasciammo i giardini e andammo alla ricerca di un baretto dove poter bere e spiluccare qualcosa. Ci fermammo per prendere qualcosa di fresco, ma, visto che non avevano nulla di veloce da mangiare tipo patatine fritte o dei tramezzini, ci incamminammo per trovare un altro locale. Tuttavia, lungo la strada, scegliemmo di fare una cena anticipata visto che erano circa le 18:30 e ci fermammo da StrEat dove prendemmo tutte degli hamburger con patatine fritte. Terminammo di mangiare quasi un'ora e mezza più tardi e, dal ristorante, ci dirigemmo subito verso il porto in modo da prendere il traghetto per tornare a Sliema. Una volta scese dal traghetto, percorremmo il lungomare fino al supermercato Dave's dove comprammo pane e affettato per il pranzo del giorno successivo, dopodiché tornammo in appartamento. Qui ci riposammo, facemmo una doccia e ci preparammo per uscire e andare a Paceville, la "città del divertimento notturno". L'idea era di andare in un locale spagnolo dove tengono delle serate di reggaetton ogni giovedì sera, tuttavia eravamo comunque incuriosite dall'ambiente e dal fatto che su una singola via ci fossero solo locali notturni, quindi scegliemmo di dare un'occhiata. In seguito, ci mettemmo in fila per entrare al Club Havana, ma un PR ci fermò e ci convinse ad entrare al Toy Room, quindi andammo in quest'altra discoteca. Quando entrammo, la serata doveva ancora iniziare e l'atmosfera era un po' spenta, ma, in poco, iniziammo a ballare e passammo veramente una serata divertente, ascoltando ottima musica commerciale.



La mattina dopo, ci alzammo verso le 9:30 e, con calma, facemmo colazione, ci vestimmo e preparammo il nostro pranzo al sacco. La destinazione per quel giorno era Marsaxlokk (Marsa Scirocco, in italiano), un villaggio di pescatori sulla costa sud dell'isola di Malta, e St. Peter's Pool.

Prenotammo un Bolt e ci facemmo lasciare in centro alla cittadina dove trovammo un mercatino di oggetti artigianali. Percorremmo un tratto di lungomare su cui si trovano numerosi ristorantini di pesce per poi avventurarci verso l'entroterra della città. Tornammo poi al punto di partenza e ci incamminammo nella direzione opposta per cercare un posto dove mangiare visto che avevamo deciso di lasciare i panini per la cena di quel giorno e di pranzare in un ristorante in zona. Tra i molti locali che ci ispiravano, scegliemmo di fermarci a The Deck, un ristorante che vi consiglio assolutamente se siete in zona. Nonostante i prezzi siano un po' altri, sono assolutamente proporzionali alla qualità e all'esperienza che offrono e vale veramente la pena fermarsi. Presi una pasta alle vongole e condivisi con Michelle il Baked Maltese Cheeselets, e, ancora oggi, posso dirvi di essere contentissima della mia scelta perché mangiammo divinamente.

Finimmo di pranzare verso le 14:15, quindi chiamammo un altro Bolt per farci portare al parcheggio di St. Peter's Pool. Nonostante fosse durante la settimana, era abbastanza pieno di gente e, a fatica, riuscimmo a trovare un posto all'ombra dove lasciare gli zaini e distenderci, ma l'atmosfera che si vive è unica. Dato che si tratta di una piscina semi-aperta sul mare, non spaventatevi di vedere gente lanciarsi in acqua da 2/3 metri di altezza, mentre i più fifoni possono tranquillamente entrare dalla spiaggia rocciosa che si trova di fianco. Ci riposammo un po' e, nel frattempo, iniziai a leggere Il signore delle mosche, poi facemmo un bagno entrando dalla spiaggetta. A poco a poco, la spiaggia iniziò a svuotarsi, quindi ci spostammo per prendere il sole proprio di fianco alla pozza d'acqua. Cenammo abbastanza presto e io e Michelle ci avvicinammo al bordo per vedere se buttarci o meno. Ci vollero almeno 20 minuti per convincerci a lanciarci, ma fu veramente un'esperienza totalizzate e ne rimasi contentissima, sia per aver osato sia per aver superato i miei limiti godendo una sensazione di assoluta libertà. Restammo ancora un po' a riva e poi ci incamminammo verso la strada dove potemmo ammirare un bellissimo tramonto sulla centrale elettrica di Dalimara e su Marsaxlokk. Tornammo a casa in Bolt e, lungo il tragitto, ci fermammo nuovamente da Dave's per fare un po' di spesa in vista dei giorni successivi.

Tornate in appartamento, io e Michelle salimmo fino al rooftop per fare un bagno nella Jacuzzi, mentre Gaia rimase in stanza a chiamare i suoi genitori visto che avevamo anche il problema che la caldaia non scaldava l'acqua e suo papà è idraulico. Poi, ci lavammo e andammo a dormire perché la stanchezza si stava facendo sentire.


Sabato mattina ci svegliammo sul tardino e, visto che era ormai tardi, pranzammo in appartamento con i nostri panini mentre sceglievamo in quale spiaggia andare. Alla fine, optammo per Ghajn Tuffieha, una spiaggia sabbiosa a Nord-Ovest dell'isola.

Chiamammo un Bolt e ci facemmo lasciare proprio all'accesso alla spiaggia. Al posto di scendere la scalinata che porta a riva, scegliemmo di proseguire per il sentiero e raggiungemmo Il-Qarraba che è una conformazione rocciosa a sinistra di Ghajn Tuffieha, da dove si può vedere anche la meno accessibile Qarraba Bay. Senza tornare indietro, scendemmo per uno dei sentieri naturalistici che portano alla spiaggia e, una volta arrivate, posammo le nostre cose e facemmo subito un bagno. Successivamente, ci spostammo per prendere un po' il sole e, quando già la gente aveva cominciato a lasciare la spiaggia, occupammo un posto che era rimasto vuoto. Restammo alla spiaggia fino alle 18:30 per poi iniziare ad avvicinarci a casa. Lungo la via di ritorno, tuttavia, ci fermammo a Mdina, ossia l'antica capitale maltese. Vi accedemmo dalla Porta Greca e facemmo un bel giretto per questa tranquilla città fortificata. Una volta raggiunta la Piazza Tas-sur, prendemmo un gelato da Fior di latte e lo gustammo godendoci il panorama di cui si gode sui bastioni e che dà sulla campagna circostante. Proseguimmo il nostro tour verso il ristorante Fontanella, dopodiché tornammo verso la parte interna della cittadina e passammo di fronte alla Cattedrale di San Paolo e al Palazzo Santa Sofia, poi, perdendoci per i suggestivi vicoli, uscimmo nuovamente dalla Porta Greca ed entrammo nel giardino il-Foss che costeggia una parte delle mura. Attraversammo tutto il giardino, che era in uno stato di totale tranquillità e sembrava di essere isolati dal mondo e in completo contatto con la natura (panismo, ndr), e giungemmo fino ad un altro punto panoramico da dove si possono vedere le mura di Mdina dal basso, poi salimmo una scalinata ed entrammo a Rabat, il centro sorto fuori dalle mura dell'antica capitale. Tuttavia, rientrammo nella cittadina fortificata per la Porta di Mdina, ossia l'ingresso principale che collega i due centri abitati. L'entrata è veramente suggestiva e, appena varcato il portone, si può immediatamente respirare un'atmosfera pacifica e rilassata.

Fattosi ormai tardi, chiamammo un Bolt e ci facemmo lasciare sul lungomare di Sliema, da dove raggiungemmo una pastizzeria per prendere qualcosa come antipasto. Le mie amiche presero dei pastizzi al pollo, mentre io assaggiai la ftira, un alimento con il tipico pane maltese e altri condimenti, nel mio caso prosciutto, formaggio, lattuga e pomodoro, che mi preparò al momento dato che li aveva già finiti tutti. Qui, incontrammo due ragazzi italiani con cui scambiammo qualche parola e, poi, raggiungemmo il nostro caro Dave's dove comprammo un po' di frutta e trovammo nuovamente i nostri connazionali che scoprimmo essere da Udine, quindi non molto lontano da casa nostra. Tornate a casa, ci lavammo e mangiammo una pasta "con tuna" delle 22:30, poi mettemmo la sveglia per il giorno dopo e ci addormentammo immediatamente.


Il giorno seguente, che sarebbe stata anche l'ultima giornata intera passata a Malta, avevamo prenotato una crociera sull'isola di Comino e, in particolare, alla Blue Lagoon, la spiaggia più bella di tutta Malta.

Dal nostro appartamento, raggiungemmo Balluta Bay, una spiaggia molto frequentata di Sliema (ma non tra le più belle), prendemmo l'autobus e scendemmo a Bugibba Bay, dove ci imbarcammo sulla Mermaid Cruise. A bordo della barca del capitano Matthew, costeggiammo la costa Nord-orientale dell'isola di Malta, passando vicino all'isola di San Paolo, poi continuammo la nostra navigazione verso l'isola di Comino che circumnavigammo per 3/4 fino alla Blue Lagoon. Qui, ci venne lasciata una finestra di circa due ore per fare ciò che si voleva. Facemmo praticamente subito il bagno nell'acqua più bella che io abbia mai visto e raggiungemmo a nuoto Cominotto Beach, un'isoletta che si affaccia dall'altra parte della Blue Lagoon e che è facilmente accessibile visto che l'acqua non è altissima. Terminato il nostro bagno di un'oretta tornammo a riva dove mangiammo la pasta con tuna che ci eravamo portate da casa e prendemmo un ananas con all'interno del succo per rinfrescarci un po'.

Alle 14:30, raggiungemmo la barca e salpammo per andare a recuperare l'altra parte dei nostri compagni di avventura che erano stati lasciati a Gozo (la Mermaid Cruise offre più itinerari, nel caso in cui vi stiate chiedendo il perché di questo). Quindi, salpammo nuovamente e ci dirigemmo verso un altro punto della costa di Comino dove entrammo con la barca in delle grotte dall'acqua blu, meravigliosa. A continuazione del nostro viaggio, facemmo un'ultima sosta di 40 minuti sull'isola di San Paolo dove ci venne data la possibilità di esplorare l'isola, anche se in verità non c'è molto da vedere oltre ad una statua del santo, e di fare un ultimo bagno prima di tornare al porto della Baia di San Paolo. Noi ne approfittammo per fare entrambe le cose, anche perché sarebbe stato il nostro ultimo bagno a Malta prima di tornare, e poi tornammo a bordo della nave.

Una volta sbarcate definitivamente, ci dirigemmo verso l'acquario nazionale di Malta che visitammo, anche se ci lasciò un po' deluse per le sue dimensioni ridotte e per la sua poca varietà dato che avremmo voluto vedere gli squali. Poi, facemmo un salto al Café del Mar, uno scenografico bar-ristorante dove ogni domenica fanno delle serate di cui ci hanno parlato benissimo e, durante le quali, si può vedere il tramonto direttamente sul mare. Sfortunatamente, il ristorante per mangiare qualcosina era chiuso, quindi vedemmo solo la meravigliosa location e ci fermammo in un altro bar per prendere un dolcino e una bibita fresca. In seguito, prendemmo l'autobus e ci fermammo in centro a Sliema dove andammo a prendere pastizzi, qassatat e degli involtini con wurstel e formaggio, quindi una cena a base di prodotti tipici. Ci fermammo, poi, su una panchina su lungomare e cenammo lì ammirando il panorama verso Valletta. Vista la serata tiepida, camminammo fino a Dave's e poi raggiungemmo l'appartamento dove ci lavammo e preparammo per uscire.

Club Havana

Dato che era l'ultima sera, infatti, avevamo già preso le prevendite per andare al Club Havana a St. Julian. Prendemmo l'autobus e, dopo qualche minuto di coda, entrammo nella discoteca. Il complesso è diviso in tre sale: una in cui fanno esclusivamente musica rap francese (non nei nostri gusti insomma), una di hiphop che era praticamente vuota e una principalmente di raggaeton e musica commerciale. Passammo da una stanza all'altra per un po', ma, verso la fine della serata, ci fermammo nella sala reggaeton dove c'erano anche altri italiani e, soprattutto, persone a posto. Qui trovammo i nostri amici udinesi per pura casualità e conoscemmo anche alcuni ragazzi di Palermo con cui passammo in resto della serata fino all'alba. Nonostante inizialmente ci sentissimo fuori posto perché c'era un gruppo di ragazzi della nostra età che non tentavano di includerci nella loro cerchia, dopo aver trovato i nostri besties udinesi, la situazione cambiò completamente in meglio. Non mi ero mai sentita così a mio agio in una discoteca e questo comportava poter ballare liberamente, senza farsi problemi su quello che la gente avrebbe pensato. Penso che sia assolutamente uno dei ricordi più belli che ho di questa vacanza perché mi sentivo proprio felice e libera! Ritornammo in hotel praticamente alle 7:15 di mattina, facemmo colazione con delle brioche che avevamo acquistato lungo la strada di ritorno, poi ci lavammo e riposammo un po' (io dormii 29 minuti, le mie amichette un po' di più). Preparammo le valige e lasciammo l'appartamento verso le 11. Andammo alla ricerca di souvenir e, casualità, trovammo per la quarta volta i nostri amici udinesi. Una volta spiegata loro la situazione e perché girassimo con le valige, si offrirono di farcele lasciare nel loro appartamento, quindi li seguimmo e lì conoscemmo anche le altre loro due compagne di vacanza. Restammo un po' in loro compagnia, poi tornammo sul lungomare di Sliema e decidemmo di pranzare presso il Paparazzi 29 Clubhouse, un ristorantino italiano veramente molto buono e dal personale super accogliente. A stomaco pieno riprendemmo la nostra ricerca di souvenir, poi tornammo all'appartamento di Bruce e Paolo, riprendemmo le valige e andammo a prendere l'autobus per andare in aeroporto. Una volta in aeroporto, ci ricongiungemmo con i Pins, un gruppo di amici delle nostre zone di cui Gaia conosceva un ragazzo. Aspettammo insieme l'apertura del volo, poi salimmo e decollammo con qualche minuto di ritardo. Arrivammo a Treviso con il calare del sole e fu la degna conclusione di questo breve, ma intenso capitolo della mia vita che porta il nome di maturità.


Malta è stata rinascita, mare, pasta con tuna (si legge come si scrive) "della Misci", rap francese, Acqua Azzurra - acqua chiara, la presa inglese, Bolt. La guida a destra, sorridere, crema solare, cantieri, la shared jacuzzi, "Voilà", domande esistenziali della Misci, calore materno della Gaiette, il Fuzetea che ho fatto diventare un Calippo, Mermaide Cruise, Gozo e la Blue Lagoon, i pesciolini, mezz'ora per convincersi a saltare a St. Peter’s pool, far prevalere l'elemento dionisiaco. St. Julian e Paceville, i precena alle 20 e le cene alle 22, boat party, Valletta, i pastizzi alla ricotta, Bora bora "Ma c'era Boro Boro?", fireworks strani, Dave's salvezza, dormire 29 minuti. Baldassar, reggaeton, il ventaglio della Misci che si rompe 3 minuti dopo, Rabat, ma non quella marocchina, "Era Alberto o Angelo", principini, l'aria condizionata a manetta, chi è Julien Lepri?, cooked maltese cheeselet, doccia congelata, ananas, avventura, piedi gialli, "Chi guarda Moovit?", i gechi persiani, aerei, lavatrice con il sapone per mani alla fragola, "Do you have a lighter?", Triq D'Argens 432, Malta è un'isola, non una città; Sliema. Vi ringrazio se siete arrivati fino in fondo. Spero non sia stata una lettura noiosa e che questo mio racconto vi abbia fatto venir voglia di partire per Malta, una destinazione forse un po' sottovalutata, ma che ha moltissimo da offrire sotto ogni punto di vista. Vi abbraccio, Rolling Giada

4 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page